Cari confratelli,
Il Vangelo che abbiamo appena
ascoltato è molto bello e ieri abbiamo già sufficientemente riflettuto su
questo brano del Vangelo. Per cui faccio
solo un accenno ad un aspetto del vangelo e prendo lo spunto dalle conclusioni di
tutte le due letture di oggi. Nella prima lettura abbiamo il racconto dagli Atti
degli apostoli, dove Pietro deve giustificare davanti alla comunità la sua
scelta di essere “entrato in casa di uomini pagani” e lo fa raccontando una visione
che ha cambiato il suo cuore e la sua mentalità. Alla fine tutta la folla si calmò e dice il
testo che glorifica Dio dicendo: “Anche ai pagani Dio ha concesso che si
convertano perché abbiano la vita!”. Nel Vangelo abbiamo la stupenda catechesi
sul buon Pastore e Gesù finisce l’episodio dicendo: “Io sono venuto perché
abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”. A mio parere c’è una piccola parola
dove è sintetizzato tutto ciò che rende inconciliabili il pastore e il ladro.
La parola è “vita”. Penso che
questo è l’unica aspirazione di tutti gli uomini, cioè, “avere la vita in
pienezza”. Possiamo dire che questo è l’unico progetto di Dio: che l'uomo
diventi Figlio di Dio e abbia la vita in Gesù.
Infatti, la parola “vita” è un
filo d’oro che lega insieme tutta la Scrittura. Abbiamo accenni fin dall’inizio della Genesi. Era proprio con questa parola che Eva viene
sedotta dal serpente, “Non morirete, anzi avrete vita come quella di Dio”; il
primo, il principale di tutti i comandamenti dice: “scegli la vita”. Tutta la
legge di Mosè è introdotta da questo tema: «Hai
davanti a te la vita e la morte. Scegli!» e
cosi via. Tutta la Scrittura è pieno di riferimenti alla vita e la vera vita è
Gesù.
Ma nonostante il fatto che la
Sacra Scrittura sia piena di questi messaggi positivi sulla felicità, la gioia
o la vita dell’uomo, il mondo di oggi pensa che Dio è contro la felicità
dell’uomo. È un pensiero che spesso si
sente tra i giovani, anche a volte quando parlano della Chiesa o della Fede. Pensano che la fede e la gioia non possono
andare insieme. Ricordo ancora alcuni
anni fa, quando sono arrivato in Italia, ero a Perugia per imparare l’italiano
e lessi questa iscrizione sulla mura vicino all’università per gli stranieri.
“Dio probabilmente non esiste, quindi smetti di preoccuparti e goditi la
vita”. La prima parte di questa frase,
forse possiamo lasciarla stare perché è una opinione di qualcuno. Ma la
seconda, è la conclusione che mi fa pensare; “quindi smetti di preoccuparti, e
goditi la vita”. Questa frase contiene
l’idea che la fede è nemica della gioia dell’uomo, della vita dell’uomo. Questa
secondo me, è una concezione sbagliata di Dio e sicuramente non è il Dio che
Gesù ci ha fatto conoscere. Perché Gesù
nel Vangelo dice, “Sono venuto che abbiano la vita e l’abbiano in
abbondanza”. Non si tratta solo di vita
necessaria, di quella indispensabile, quel minimo senza la quale la vita non è
vita, ma di vita esuberante, magnifica, e piena che dona il centuplo già oggi. Questo penso che è anche una caratteristica di
Dio che Gesù ci fa conoscere; è un Dio di abbondanza. Possiamo pensare
sull’abbondanza a tanti brani della Bibbia, ad es. la Manna per quarant'anni nel
deserto, il pane per cinquemila che sono raccolti dopo in 12 canestri, le anfore
riempite di vino fino all'orlo, l’acqua trasformata nel vino migliore, riavere
la fresca carne per il lebbroso, possedere cento volte tanto in fratelli e
sorelle per coloro che hanno lasciato tutto per il Regno e tante altre cose.
Cari confratelli, la storia dell’uomo
non è altro che un pellegrinaggio verso la vita vera: la vita di comunione con
Dio. Quando dico la vita, si può
intendere tutto quello che buono e bello: la forza, la salute, l’amore, le relazioni,
la gioia, la libertà, la pace, ecc. Forse
il compito che ci aspetta come sacerdoti dei giovani è proprio quello di fare
conoscere questa vita abbondante che Gesù offre, fare conoscere questo Dio che
non vuole rispondere solo ai bisogni essenziali, questo lo faranno altri, ma
vuole far fiorire in ciascuno di noi tutte le potenzialità migliori, come la
felicità e l’amore vero. Perché, come
ripete spesso il nostro Papa “non c’è futuro senza Dio”; solo con Dio c’è la vita e la vita in
abbondanza.df
Sia lodato Gesù Cristo, Sempre
sia lodato!
Image: Laughing Jesus by Fr. Biju Madathikunnel
Dio, in effetti, ha disegnato per noi un progetto di felicità. Tuttavia, affinché questo progetto si compia, noi, sull'esempio di Dio, dobbiamo diventare strumenti di gioia, donandola agli altri.
ReplyDeleteIeri, proprio dopo aver ascoltato questa bellissima pagina del Vangelo, tornando a casa, mi sono imbattuta in un Uomo che rovistava in un cassonetto, senza vergogna, come se fosse consapevole di essere invisibile ai nostri occhi, ormai ciechi. Scene come questa, ormai sempre più frequenti, dovrebbero farci capire che la nostra gioia non può essere pienamente vissuta se non è condivisa con ciascuno dei nostri fratelli...