Cari confratelli,
Il Vangelo che abbiamo appena
ascoltato è molto bello e ieri abbiamo già sufficientemente riflettuto su
questo brano del Vangelo. Per cui faccio
solo un accenno ad un aspetto del vangelo e prendo lo spunto dalle conclusioni di
tutte le due letture di oggi. Nella prima lettura abbiamo il racconto dagli Atti
degli apostoli, dove Pietro deve giustificare davanti alla comunità la sua
scelta di essere “entrato in casa di uomini pagani” e lo fa raccontando una visione
che ha cambiato il suo cuore e la sua mentalità. Alla fine tutta la folla si calmò e dice il
testo che glorifica Dio dicendo: “Anche ai pagani Dio ha concesso che si
convertano perché abbiano la vita!”. Nel Vangelo abbiamo la stupenda catechesi
sul buon Pastore e Gesù finisce l’episodio dicendo: “Io sono venuto perché
abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”. A mio parere c’è una piccola parola
dove è sintetizzato tutto ciò che rende inconciliabili il pastore e il ladro.
La parola è “vita”. Penso che
questo è l’unica aspirazione di tutti gli uomini, cioè, “avere la vita in
pienezza”. Possiamo dire che questo è l’unico progetto di Dio: che l'uomo
diventi Figlio di Dio e abbia la vita in Gesù.