Probabilmente non mi avete aspettato a fare l’omilia. Si, se anche sono i miei compagni, sono i miei fratelli maggiori nel sacerdozio per cui non ho potuto disobbedire quando mi hanno dato questo compito di fare l’omilia. Devo dire che sono davvero contento di essere qui tra di voi dove ho passato ultimi quattro anni della mia vita. Anzi essere in questa cappella se è anche cambiato un po’ la struttura questa parte rimane lo stesso, dove con le solite difficolta dell’inizio sia con la lingua, la cultura, la diversità ecc. ho passato il mio tempo lottando con il Signore. Quindi a tornare a tutto questo è davvero molto emozionante. Voi non mi mancate molto come ci vediamo molto spesso all’università. Forse mi manca un po’ il quarto piano a fare un po’ di frittate di uova.
Nel vangelo di oggi abbiamo la scena della guarigione della donna curva realizzata da Gesù nel giorno di sabato. Sono tante le riflessioni che si possono fare, partendo da questo brano. Ma, io vorrei soffermarmi su due punti. Uno dalla prima parte del vangelo e l’altro dalla seconda parte.